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Passione fotografia

  • Immagine del redattore: Narima Zimbaldi
    Narima Zimbaldi
  • 11 giu 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Ho chiesto a Sara di parlarmi della sua passione per la fotografia; sì, la ragazza che mi ha fatto fare da modella nonostante la mia poca predisposizione.


"Ciao bella donna, mi hai chiesto di raccontarti cosa sia la fotografia per me ed eccomi qui. La fotografia mi ha sempre accompagnata fin da quando ero in fasce, il mio babbo non ha fatto altro che puntarmi fotocamera e cinepresa addosso per tutta la mia infanzia e gran parte dell’adolescenza… Ed è forse per questo che ora preferisco starci dietro e non davanti all’obbiettivo!

Le mie prime macchine fotografiche sono state le usa e getta, ovviamente erano quelle che potevo permettermi di avere con la paghetta mensile... erano le macchine fotografiche dei ricordi estivi, della sabbia sotto i piedi e dei tramonti.

Poi sono passata a quella con il rullino che mio padre mi prestava per le occasioni speciali e, se poi ci riuscivo, la prendevo appena ne avevo occasione. Grazie a tutto questo penso di avere più foto che capelli... e infatti i ricordi, ogni volta che le guardo, sono infiniti; penso di poter rivivere quasi tutti gli anni della mia vita solo guardandole. Nei momenti brutti e in quelli belli, qualsiasi cosa succedeva con me avevo sempre una macchina fotografica: asilo, scuole medie e superiori.

Poi è arrivata la mia prima compatta (regalata da un mio ex), penso sia stato il regalo più bello della mia vita! Ero al settimo cielo perché finalmente avevo una macchina fotografica tutta mia e ancora ce l’ho! Un po’ mal ridotta perché penso abbia fatto i voli peggiori della storia ma forse funziona ancora… E anche se con quella non ho ricordi stampati, ho un hard disk pieno zeppo di momenti importanti della mia vita.

La fotografia è una parte di me, la macchina fotografica un’estensione di me; con lei sento, guardo e imprimo nella mente, negli occhi e nel cuore quello che mi attrae. Anche quando riguardo semplicemente la foto di un fiore anni e anni dopo averla fatto mi ricordo esattamente il momento e le sensazioni provate. Credo che la fotografia mia abbia salvato la vita in qualche modo e continua a farlo. È stato anche un modo per avvicinarmi a mio padre, abbiamo due caratteri simili ma diversi e ci scontriamo moltissimo ma con questa passione in comune riesco a notare, in piccole dosi, che è comunque fiero di me. Non è mai stato di molte parole, anzi, è sempre molto imponente nei modi e nei gesti ed è una parte di lui che faccio fatica a sopportare.

Durante un viaggio in Germania di 8 anni fa, però, per la prima volta mio padre mi ha fatto dei complimenti per le foto che facevo, una delle pochissime volte in cui si è sbilanciato in questo modo... In quel preciso istante ho capito che questa passione in comune poteva essere di aiuto per un ricongiungimento con lui.

La mia prima reflex è arrivata 3 anni fa!

Ho pensato che, se in fondo me la cavavo bene, potevo anche farlo diventare un secondo lavoro e iniziare a guadagnarci qualcosa e ora, maturando esperienza, mi sto impegnando a farlo diventare il mio unico lavoro!

Il mondo della fotografia è un mondo infinito, pieno di artisti fenomenali che la digitalizzazione non ha aiutato a emergere quindi è molto complicato rispetto a 15 anni fa. Credo io debba ancora trovare la mia strada ma mi sto impegnando e, passo dopo passo, sto definendo il mio percorso.


Grazie bella

Un abbraccio virtuale."


Cosa c’è di più fugace dell’espressione che passa su un viso?

Henri Cartier-Bresson (fotografo)


Foto e testo @sarairene_photo

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